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Esclusiva | Il devastante Tornado del 14 Novembre 2004 tra Matera e Altamura

La notte del 14 Novembre 2004, poco prima dell'alba, un devastante Tornado colpì la zona di Serra dell'Alto a Matera, proseguendo poi la sua corsa in zona Fornello ad Altamura in provincia di Bari.

La notte del 14 Novembre 2004 un minimo depressionario posizionato sulle coste libiche, viene agganciato dal flusso polare-artico. E’ la tipica situazione che gli americani chiamano “bombogenesi”, cioè l’approfondimento repentino di un minimo depressionario nel giro di 24 ore. Aria caldo-umida subtropicale si verrà a scontrare con aria fredda artico-marittima. Il contrasto tra queste due masse d’aria darà vita a un profondo minimo depressionario, con alluvioni lampo (flash flood), forti venti, tornado e molti danni a cose e persone.

Cos’è la bombogenesi? Questo processo è sicuramente più apprezzabile nell’oceano atlantico, in modo particolare nelle depressioni che risalgono il Golfo del Messico e che poi si approfondiscono molto velocemente sulle coste orientali degli Stati Uniti. Contrasti tra mare caldo (Golfo), aria molto calda subtropicale e aria molto fredda in discesa dal Canada, creano i presupposti per intense ciclogenesi. Infatti nella classificazione americana questo termine si usa quando in 24H c’è un approfondimento della depressione di almeno 24millibar. Chiaramente in un mare più piccolo, come il Mediterraneo, questo processo di approfondimento è “ridimensionato”, ma non si può dire lo stesso per gli effetti, che sono devastanti.

Analisi barica

Tra il 13 e il 14 Novembre 2004, il minimo depressionario, che da giorni stazionava sul Nord Africa a causa di un cut-off, verrà agganciato dal flusso polare. Aria subtropicale molto calda e umida (+15°C a 850hpa), che risale da sud-est verso le regioni meridionali dell’Italia, si troverà in contrasto con aria più fredda di origine artico-marittima (-5°C a 850hpa), che invece si getterà dalla Francia nel Mediterraneo in direzione delle Isole Baleari. In circa 24h la pressione sull’Italia meridionale da 1010hpa scenderà fin sui 990hpa con un gradiente barico molto alto.

Animazione mappa barica a 500hpa dal 13 al 14 Novembre 2004: approfondimento del minimo depressionario, con pressione barica che sulle regioni meridionali scenderà da 1010hpa a 990hpa circa. Si possono notare le isobare molto “strette” tra loro, che stanno a indicare un gradiente barico molto ripido, quindi con forti venti in rotazione al centro del minimo e di conseguenza anche intense precipitazioni.

*Reanalisi Meteociel

Jet stream subtropicale e wind-shear

La pericolosità di questo tipo di configurazione è da cercarsi, oltre che al repentino calo barico e il conseguente gradiente barico molto alto, al passaggio sulle regioni meridionali del jet-stream subtropicale (in mappa sotto). Il jet stream (venti molto forti alla quota di 300hpa, quindi al limite della troposfera), è uno degli ingredienti principali per la formazione di severi sistemi temporaleschi, perchè porta a una forte divergenza in quota dell’aria, e quindi a una convergenza dell’aria al suolo.

Più forti sono questi venti in quota, più aria dovrà essere “dirottata” dal suolo verso la zona più alta della troposfera. Immaginiamo grossolanamente a un’aspirapolvere che risucchia l’aria circostante. In questa situazione avremo quindi un forte wind-shear sia direzionale che di velocità.

Cos’è il wind-shear? In Italiano “gradiente barico del vento”, è una variazione repentina di direzione (Directional wind shear) e velocità (Speed wind shear) del vento man mano che si sale di altitudine.

 

Jet stream

Ramo del Jet-Stream subtropicale che risale verso le regioni meridionali nella notte del 14 Novembre 2004, si può vedere l’accelerazione (jet-streak) tra Sicilia e Calabria. *Reanalisi Meteociel

Le abbondante precipitazioni e i fenomeni estremi

In una configurazione così estrema si ha la formazione di un vasto sistema temporalesco in seno alla circolazione depressionaria. Analizzando gli scatti satellitari della notte del 14 Novembre e della mattina successiva si vede la formazione di una squall line (linea di groppo) che risale lungo la Sicilia, Calabria, passa per la Puglia, fino al Mar Adriatico/Balcani.

Tra il 13 e il 14 Novembre in 24 ore ci saranno abbondanti precipitazioni a carattere di rovescio temporalesco con un dato di accumulo molto significato a Lecce di ben 202.4mm.

La supercella tornadica

In questa sede però andremo ad analizzare esclusivamente solo lo spazio di tempo tra le 2 e le 5 della notte del 14 Novembre. Come già visto in precedenza, si ha la risalita della depressione da sud-ovest verso nord-est, con il ramo del jet stream subtropicale che si estende dalla Sicilia fino al mar Ionio. Su questo nastro trasportatore, subito dopo il “salto appenninico”, si ha la formazione di una serie di supercelle temporalesche, con direzione sud-ovest/nord-est, che interesseranno il materano e la murgia barese.

La supercella tornadica si svilupperà tra le 4 e le 5 del mattino del 14 Novembre. Dallo scatto satellitare con la visione “top nubi” (vedi sotto), riusciamo, tramite la temperatura raggiunta dalle nubi a capire lo sviluppo verticale della cella temporalesca.

Supercella tornado vista dal satellite

Nell’immagine ingrandita si può apprezzare anche la “virgola”, che ci sta indicare la flanking line legata alla supercella temporalesca, cioè quella zona di cumuli e cumulonembi, dove l’aria calda (updraft) si dirige verso la cella. *Archivio satellitare meteologix, elaborazione meteone

Questa è la classica configurazione che permette la formazione di supercelle tra materano e murgia barese. Infatti abbiamo quello che va sotto il nome di “punto triplo”: cioè la convergenza tra aria da sud-ovest più secca in ricaduta dall’Appenino lucano (Massiccio del Pollino), aria da sud-est più calda e umida in entrata dallo ionio, e infine aria più fredda in discesa da nord-est.

Punto triplo formazione supercella tornado

Mappa del vento a 10m alle 06utc del 14 Novembre 2004. Si vede la congergenza tra le masse d’aria con caratteristiche differenti. Purtroppo non disponiamo dello scatto alle 03utc, infatti su questa mappa si nota la convergenza ormai spostatasi leggermente più a sud, rispetto alla formazione della supercella avvenuta tra le 4 e le 5 del mattino. *Reanalisi Meteociel, elaborazione meteone

Analisi dei danni e Classificazione del Tornado

Sono numerose le testimonianze oculari del passaggio della supercella tornadica quella notte. Il sottoscritto, all’epoca 13enne, ricorda perfettamente il fischio assordante, come il passaggio di un treno, di quella notte. Articoli di giornale parlano dei numerosi danni che si ebbero tra il materano (nello specifico la zona di Serra d’Alto) e la murgia barese (nello specifico la zona di Fornello). Alberi abbattuti, capannoni scoperchiati, il campanile della Chiesa di San Sabino divelto, poi numerosi tralicci dell’alta tensione abbattuti e una casa in muratura a Serra d’Alto letteralmente sventrata.

Reportage dell’architetto Pio Acito, disaster manager della Protezione Civile e del Gruppo Volontari dell’Ambiente di Matera:

Reportage fotografico sempre di Pio Acito:

Valutando i danni video e fotografici, con una casa in muratura letteralmente sventrata, tralicci dell’alta tensione abbattuti, un intero bosco di pini abbattuti, e molti altri numerosi danni tra cui cancellate e muri di recinzione divelti, capannoni e case scoperchiate, possiamo classificare il Tornado tra F2 ed F3 della Scala Fujita.

Il percorso del tornado

Grazie alle numerose testimonianze fotografiche e di testimoni oculari, siamo riusciti a tracciare il percorso del tornado, con il primo touchdown nei pressi di Contrada Serra d’Alto a Matera. L’intensità del vortice non è stato costante, ma probabilmente per via dell’attrito con il suolo, si sono avuti più touchdown, con due punti di massima intensità (F2/F3) nei pressi di Serra d’Alto (MT) e Fornello ad Altamura (BA). La traccia è di ben 13km tra Matera e Altamura.

Daniele Chierico

Daniele Chierico

CEO MeteOne esperto di fisica dell'atmosfera e meteorologia d.chierico@meteone.it